martedì 23 dicembre 2014

Buone feste? Buon Natale!

Oggi Google ci regala uno di quei simpatici doodle che di tanto in tanto i suoi bravi grafici sfornano, eppure non riesco a non percepire un retrogusto di tristezza ogniqualvolta vedo un'immagine come questa che ha perso il senso autentico del Natale. Natale di Gesù, Dio in terra. Certo, c'è il cervo sorridente, i bambini sulla slitta che salutano e la neve che fiocca lenta... ma è così tremendamente poco rispetto a Dio che non si stanca tornare a nascere per noi, come noi!


Rispetto profondamente chi non ha il dono della fede, soprattutto se si trova alla ricerca della verità ed è coerente con le sue convinzioni. Forse di lui Gesù stesso direbbe che "non è lontano dal Regno dei Cieli" come disse al dottore della Legge che gli rispose correttamente alla domanda su chi è il proprio prossimo. Oppure lo stesso san Paolo dice nella lettera ai Romani (2,14-15):
14Quando i pagani, che non hanno la legge, per natura agiscono secondo la legge, essi, pur non avendo legge, sono legge a se stessi15essi dimostrano che quanto la legge esige è scritto nei loro cuori come risulta dalla testimonianza della loro coscienza e dai loro stessi ragionamenti, che ora li accusano ora li difendono.”

Tutto quello che volete, ma non posso fare a meno di pensare che molta gente che si trova lontana da Dio - e che per fortuna non devo giudicare io - ha dei motivi legati alle proprie scelte e allora le cose si complicano un poco...

In ogni caso faccio a tutti i miei migliori auguri di buon Natale e, se volete un consiglio per viverlo meglio, provate a leggere o ad ascoltare questa omelia di san Josemaría sul Natale... e può darsi che qualcosa nel vostro cuore cambi, come cambia nel mio ogni volta che la rileggo. Ma la cosa più importante è la disposizione interiore: nel proprio intimo, laddove non ci vede e non ci sente nessuno, se non Lui, proviamo a dirgli con il cuore: "Aiutami a fare spazio per te che sei nato per me".


Questo bellissimo Bambinello è del Pinturicchio ed è custodito nel Museo Diocesano di Napoli.

mercoledì 10 dicembre 2014

Risposte al messaggio in bottiglia della settimana scorsa...

... zero, nessuna risposta per il momento. Abbiamo 33 visualizzazioni (meno degli altri post) ma nessuna risposta.


Ahimè, è sintomatico. Il fatto che nessuno sappia rispondere a fronte di altre risposte e commenti avuti in precedenti post denota lo scarso interesse - non credo - o la scarsa informazione - più probabile - su come l'ideologia gender stia prendendo piede di soppiatto, all'insaputa di tutti eppure è catapultata ai vertici dell'Unione Europea con ricaduta a pioggia su tutti i paesi che ne fanno parte.

Cosa si può fare? Intanto leggere e rendersi conto di che si tratta. Il saggio di Simone Pillon tratto dal sito di Le Manif pour Tous Italia è illuminante:

 
http://www.lamanifpourtous.it/sitehome/wp-content/uploads/2014/05/indifferentismo-sessuale.pdf
http://www.lamanifpourtous.it/sitehome/wp-content/uploads/2014/05/indifferentismo-sessuale.pdf
(breve ricostruzione filosofica della genesi dell'indifferentismo sessuale)

In breve si passa dall'idealismo di Hegel all'esistenzialismo di Sartre e all'abrogazione della differenza di classe, come di genere, onde evitare qualsiasi prevaricazione del più forte verso il più debole. L'intento è nobile ma va contro la natura e contro il genere umano stesso. Le conseguenze sono ovviamente nefaste perchè portano all'affermarsi delle manipolazioni genetiche e alla selezione dei feti in base ai propri gusti, esattamente il contrario del proposito buonista dal quale scaturisce la teoria. Il fine continua a non giustificare i mezzi.

Qualche considerazione? L'attendiamo...
 

mercoledì 3 dicembre 2014

Message in a bottle - messaggio in bottiglia

Vorrei inviare un messaggio in bottiglia.



Vorrei capire come mai il gender sta prendendo piede con travolgente violenza se un padre di otto figli che in Germania non ha voluto far assistere il figlio all'indottrinamento gender è stato MESSO IN CARCERE! Fra i miei circa cinquecento amici di Facebook ce se sono tanti - grazie a Dio - che non la pensano come me - o comunque esattamente come me - e quindi spedisco questo messaggio in bottiglia:

qualcuno mi spieghi per favore come mai è passata in Europa senza, credo, il ricorso ai metodi democratici, quest'ideologia che mette nella spazzatura secoli di storia e la natura stessa, che vede la famiglia fondata sull'unione di un uomo e di una donna e S'IMPONE CON UNA VIOLENZA INAUDITA, di molto superiore a questi caratteri maiuscoli, il credo che non esiste più differenza di genere ma ciascuno può scegliersi il genere che vuole e che due uomini o due donne possono adottare i figli che vogliono naturalmente non nati dalla loro unione.

A me sembra follia pura ma mi guardo alle spalle e mi accorgo che hanno già chiuso la gabbia dove ci hanno messo e guai - GUAI! - a chi si ribella: è sessista, discriminatore, omofobo e probabilmente anche un po' scemo.

Per chi desidera farsi un'idea - io la mia ce l'ho, ma sono disposto a cambiarla per argomenti forti - può vedere:

http://www.lamanifpourtous.it/sitehome/wp-content/uploads/2014/05/indifferentismo-sessuale.pdf
(breve ricostruzione filosofica della genesi dell'indifferentismo sessuale)

e, infine, se si conosce il francese (la versione italiana è stata tolta per i diritti di quella francese: sic!!!):

ma combattiamo o no per la stessa battaglia?

Sono convinto che la posta in gioco sia alta: ne va del futuro dell'umanità e per chi è convinto che il buon senso alla fine trionferà... guardi alla Germania e si renderà conto di cullarsi in una pia illusione.

domenica 30 novembre 2014

La bella storia di una conversione

Come sapete questo blog raccoglie alcune idee e contributi che possono servire ad avvicinarsi - l'intento è denunciato nel titolo - Verso la Causa che, in definitiva, è Dio. Potrei non dirlo, potrei aspettare di dirlo per arrivarci insieme in modo da "vincere insieme", da convincere chi ancora non ci crede.

Più passa il tempo, tuttavia, e più mi convinco che se sono qui adesso a scrivere di queste cose è perché un'esperienza di Dio (anche più di una) io l'ho fatta e non solo non posso ma non devo  tenerla per me. "Dio esiste, io l'ho incontrato" scriveva Frossard, scrittore e giornalista francese dopo la sua conversione.

Io non vengo dalla paganità, nonostante il mio (doppio!) cognome o se ci veniamo, come famiglia, è una questione di generazioni precedenti. A parte le mie piccole ribellioni adolescenziali ho sempre conservato un buon rapporto con la Chiesa e i suoi sacerdoti. Devo comunque affrontare, come tutti, la lotta contro l'"uomo vecchio" che mi suggerisce di fare cose contrarie alla mia coscienza e questo quotidianamente, anche fino a pochi minuti fa.

Nei giorni scorsi una persona, appena ha saputo che appartengo all'Opus Dei e che conosco molto bene una persona e lui cara, mi ha raccontato questa storia.

Alla fine del liceo era, si sentiva e si proclamava ateo. All'inizio dell'università andando in macchina con la sua fidanzata - oggi sua moglie - in una strada statale, a un certo punto, in coincidenza con il restringimento della carreggiata, ha perso il controllo dell'auto probabilmente per lo scoppio di un pneumatico e la macchina ha sbandato sbattendo prima contro il guard rail a destra poi a sinistra. Improvvisamente ha visto un tir pararglisi di fronte ed ha invocato: "Signore aiutami!" senza neppure riuscire a spiegarlo a se stesso. In quello stesso momento - che gli sembrava durare un secolo - si è rimesso in carreggiata scansando il tir. Ha avuto la netta impressione di essere stato aiutato dall'alto ed ha sentito immediatamente, insieme alla voglia di piangere, il forte bisogno di riconciliarsi con Dio.

Tornato a Roma ha deciso di entrare in una chiesa e di confessarsi, pur temendo di trovare "il solito prete anziano e intransigente" con il che avrebbe chiuso per sempre il suo rapporto con la Chiesa. Trova invece un giovane sacerdote che lo ascolta con trasporto e alla fine gli confida: "Tu non sai che pochi minuti prima che tu entrassi in chiesa avevo chiesto al Signore un segno. Il segno sei tu".

giovedì 20 novembre 2014

Announo: la conduttrice Giulia Innocenzi si dice "molto orgogliosa" di ospitare le Femen, con i loro insulti a papa Francesco e alla religione

Riporto una petizione di CitizenGo che mi sembra degna di nota.

"L'ultimo episodio riprovevole riguarda la comparsata del gruppo "Femen" nella puntata dello scorso 12 novembre di Announo. Le attiviste di Femen, per protestare contro la visita di papa Francesco al parlamento Europeo della prossima settimana, dapprima hanno inscenato una grottesca preghiera "per un mondo senza religione". Poi, tra i timidi applausi del pubblico, hanno affermato che tale visita rappresenterebbe una minaccia ai diritti umani.





ATTENZIONE: alcuni dei contenuti successivi possono offendere la sensibilità di chi legge. Abbiamo deciso di riportare i fatti esattamente come sono avvenuti. Chi non desidera venire a conoscenza di particolari che potrebbero risultare urtanti della sua sensibilità, puoi saltare le frasi evidenziate in giallo.





Per intenderci, le Femen sono le stesse che, la mattina del giorno successivo (venerdì 13 novembre), hanno inscenato un blitz a Piazza San Pietro, scandendo slogan come "La vostra fede, la vostra morale religiosa, il vostro papa... ficcateveli dentro!" e mettendo in scena inequivocabili performance oscene con dei crocifissi.


Anche ad Announo le Femen hanno espresso offese esplicite e volgari: alla fine della loro "performance", una delle attiviste ha chiesto nuovamente la parola e (significativamente non tradotta dall'interprete in diretta) ha gridato "Femen fucks the pope, but with condoms!", che letteralmente significa "le Femen si fottono il papa, ma col preservativo!". 

Evidentemente qui non c'è nessun tipo di rivendicazione femminista o legata a qualsivoglia diritto umano. Qui c'è semplicemente la deliberata intenzione di offendere con parole e gesti osceni la sensibilità religiosa e (non solo) di milioni di persone.
Come reagisce la conduttrice Giulia Innocenzi alle offese contro papa Francesco, proprio pochi secondi dopo l'ultimo grave insulto? Dicendo "Sono le Femen, e io sono molto orgogliosa di averle potute ospitare."
La7 era già stata cassa di risonanza di contenuti eitcamente discutibili (come in Grey's Anatomy, dove due dottoresse intrattengono una relazione omosessuale e sono alle prese con l'educazione della figlia Sophia), ma l'ospitata delle Femen ad Announo ha rappresentato qualcosa di molto più grave.
La televisione commerciale deve badare alle opinioni del pubblico, perché vive della pubblicità e quindi degli ascolti ottenuti. Una mobilitazione di chi si sente offeso da questo tipo di performance può convincere Urbano Cairo a evitare di proporre tali contenuti in futuro. Ti invito, Alessandro, a sottoscrivere questa petizione, cliccando sul link seguente:
e successivamente a inoltrarla e diffonderla a tutti i tuoi contatti, amici e conoscenti."

Ora, al di là dell'assoluta mancanza di gusto di queste "signore" è evidente che la cosa deve essere valutata e diffusa secondo quello che è: un'assoluta mancanza di tolleranza - di questa c'è forse solo la casa di provenienza delle "signore" - oltre all'incomprensibile "orgoglio" della conduttrice: ci vuole spiegare Giulia Innocenzi a cosa di riferisce quando dice che è "orgogliosa" di ospitare questo spettacolo? Orgogliosa di che?



















 

domenica 16 novembre 2014

Papale papale

Si dice che l'aborto sia un atto di autodeterminazione della donna, che il figlio non c'entra perchè ancora non è un essere umano e quindi ciò che va protetta è la salute della donna anche solo psichica, mentre l'ammasso di cellule che è l'embrione umano va messo in secondo piano.

Si dice che l'eutanasia corrisponda all'autodeterminazione della persona che decide di interrompere la sua vita quando la qualità della sua vita non è più buona.

Si dice che papa Francesco sia una persona attenta alle esigenze dell'uomo e della donna moderni che hanno nell'aborto e nell'eutanasia due pilastri a difesa della capacità di autodeterminzione.


Si legga, allora, quello che ha detto il papa ieri, 15 novembre,  all'Associazione Medici Cattolici Italiani:

"Non c’è dubbio che, ai nostri giorni, a motivo dei progressi scientifici e tecnici, sono notevolmente aumentate le possibilità di guarigione fisica; e tuttavia, per alcuni aspetti sembra diminuire la capacità di “prendersi cura” della persona, soprattutto quando è sofferente, fragile e indifesa. In effetti, le conquiste della scienza e della medicina possono contribuire al miglioramento della vita umana nella misura in cui non si allontanano dalla radice etica di tali discipline. Per questa ragione, voi medici cattolici vi impegnate a vivere la vostra professione come una missione umana e spirituale, come un vero e proprio apostolato laicale.
L’attenzione alla vita umana, particolarmente a quella maggiormente in difficoltà, cioè all’ammalato, all’anziano, al bambino, coinvolge profondamente la missione della Chiesa. Essa si sente chiamata anche a partecipare al dibattito che ha per oggetto la vita umana, presentando la propria proposta fondata sul Vangelo. Da molte parti, la qualità della vita è legata prevalentemente alle possibilità economiche, al “benessere”, alla bellezza e al godimento della vita fisica, dimenticando altre dimensioni più profonde – relazionali, spirituali e religiose – dell’esistenza. In realtà, alla luce della fede e della retta ragione, la vita umana è sempre sacra e sempre “di qualità”. Non esiste una vita umana più sacra di un’altra, come non c’è una vita umana qualitativamente più significativa di un’altra, solo in virtù di mezzi, diritti, opportunità economiche e sociali maggiori. (…)
Se il giuramento di Ippocrate vi impegna ad essere sempre servitori della vita, il Vangelo vi spinge oltre: ad amarla sempre e comunque, soprattutto quando necessita di particolari attenzioni e cure. Così hanno fatto i componenti della vostra Associazione nel corso di settant’anni di benemerita attività. Vi esorto a proseguire con umiltà e fiducia su questa strada, sforzandovi di perseguire le vostre finalità statutarie che recepiscono l’insegnamento del Magistero della Chiesa nel campo medico-morale.
Il pensiero dominante propone a volte una “falsa compassione”: quella che ritiene sia un aiuto alla donna favorire l’aborto, un atto di dignità procurare l’eutanasia, una conquista scientifica “produrre” un figlio considerato come un diritto invece di accoglierlo come dono; o usare vite umane come cavie di laboratorio per salvarne presumibilmente altre. La compassione evangelica invece è quella che accompagna nel momento del bisogno, cioè quella del Buon Samaritano, che “vede”, “ha compassione”, si avvicina e offre aiuto concreto (cfr Lc 10,33). La vostra missione di medici vi mette a quotidiano contatto con tante forme di sofferenza: vi incoraggio a farvene carico come “buoni samaritani”, avendo cura in modo particolare degli anziani, degli infermi e dei disabili. La fedeltà al Vangelo della vita e al rispetto di essa come dono di Dio, a volte richiede scelte coraggiose e controcorrente che, in particolari circostanze, possono giungere all’obiezione di coscienza.
Vi auguro che i settant’anni di vita della vostra Associazione stimolino un ulteriore cammino di crescita e di maturazione. Possiate collaborare in modo costruttivo con tutte le persone e le istituzioni che con voi condividono l’amore alla vita e si adoperano per servirla nella sua dignità, sacralità e inviolabilità. San Camillo de Lellis, nel suggerire il metodo più efficace nella cura dell’ammalato, diceva semplicemente: «Mettete più cuore in quelle mani». È questo anche il mio auspicio. La Vergine Santa, Salus infirmorum, sostenga i propositi con i quali intendete proseguire la vostra azione."

A braccio alla fine del suo discorso il Pontefice ha aggiunto:

“Giocare con la vita. Siate attenti, perché questo è un peccato contro il Creatore: contro Dio Creatore, che ha creato le cose così.
Quando tante volte nella mia vita di sacerdote ho sentito obiezioni. “Ma, dimmi, perché la Chiesa si oppone all’aborto, per esempio? E’ un problema religioso?” – “No, no. Non è un problema religioso” – “E’ un problema filosofico?” – “No, non è un problema filosofico”. E’ un problema scientifico, perché lì c’è una vita umana e non è lecito fare fuori una vita umana per risolvere un problema.
“Ma no, il pensiero moderno…” – “Ma, senti, nel pensiero antico e nel pensiero moderno, la parola “uccidere” significa lo stesso!”.
Lo stesso vale per l’eutanasia: tutti sappiamo che con tanti anziani, in questa cultura dello scarto, si fa questa eutanasia nascosta. Ma, anche c’è l’altra. E questo è dire a Dio: “No, la fine della vita la faccio io, come io voglio”. Peccato contro Dio Creatore. Pensate bene a questo.”
http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2014/11/15/0853/01821.html

e tutto questo dal Blog di Costanza Miriano
http://costanzamiriano.com/2014/11/16/il-papa-aborto-ed-eutanasia-false-compassioni-i-medici-cattolici-facciano-obiezione/

...ossia, come si dice, "papale papale", con buona pace di detrattori di destra e di sinistra e adulatori di entrambe le parti.

Per le donne che hanno abortito riporto un toccante scritto di san Giovanni Paolo II in video.


mercoledì 17 settembre 2014

Cristiada - Un colossal che vale la pena vedere e far conoscere, anche perché in Italia c'è già chi sta tentando di boicottarlo...

TRAMA DEL FILM

La pellicola narra di una pagina drammatica della storia dell'America Latina che vive ancora oggi nella memoria del Paese: la guerra civile Messicana (anni 1926-1929).
Il film mostra uno straordinario Andy Garcia, nei panni dello stratega militare Enrique Gorostieta Velarde, uomo d'armi indipendente da ogni credo religioso, a cui viene chiesto di mettere la sua esperienza a servizio della causa dei Cristeros, persone umili unite dal desiderio di difendere i loro valori, divenendone presto il formidabile leader militare.
Una splendida Eva Longoria (vincitrice del Golden Globe), con Eduardo Verástegui, il premio Orscar Peter O'Toole, Catalina Sandina Moreno (nominata al premio Oscar), Bruce Greenwood e Mauricio Kuri, completano il cast del film diretto da Dean Wright, già direttore effetti speciali del "Il Signore degli Anelli", "Titanic" e "Cronache di Narnia".
Nel team tecnico si menzionano il film editor nominato al premio Oscar Richard Francis-Bruce, già editor di "The Shawshank Redemption", "Seven", "Harry Potter And The Sorcerer's Stone" e il responsabile della colonna sonora vincitore del premio Oscar James Horner, già compositore di "Avatar", "Titanic", "Braveheart".
Produzione: Pablo José Barroso.
Distribuzione Italiana: Dominus Production.
Ufficio Stampa: Studio Lucherini Pignatelli.
Doppiaggio Italiano: Fono Roma Film Recording.
Agenzia Web: G.G. Service.

giovedì 28 agosto 2014

Chiedo scusa...

... ai lettori di questo blog che, a quanto pare, derivano principalmente dagli USA (qualche vecchio cliente del presepe?), se da un po' di tempo non posto altri argomenti, ma c'è da dire a mia discolpa che ho scritto su altri blog e che se sono in linea con quello che scriviamo qui, tuttavia sono ancora più attinenti. Se, infatti, andare verso la causa, ragionando con la propria testa, ci aiuta ad essere maggiormente liberi allora...
www.ragionareconlapropriatesta.it!

Oppure se riuscire a risollevare le sorti del nostro povero Sud ingaggiando una coraggiosa battaglia contro l'arroganza, l'ignoranza, la prepotenza... insomma contro l'ommemmerd (anche quello che c'è in ognuno di noi oltre alle personificazioni del concetto), allora www.ommemmerd.it!

Oppure ancora se è vero, come dice Dostoevskij, che la bellezza salverà il mondo, allora www.miniature-cera.it! Ditemi se non sono opere meravigliose, nel senso letterale del termine!

giovedì 26 giugno 2014

Pensare con la mia testa

Quando ho cominciato a scrivere sul blog non immaginavo che sarei arrivato a farne un libro (vedi www.ragionareconlapropriatesta.it). E adesso che ho scritto il libro mi sembra già così superato! Eppure ci ho messo più di un anno e mezzo a scriverlo a partire da quel 28 agosto in cui ho iniziato a scrivere a mio nipote Agostino, che proprio quel giorno festeggiava il suo onomastico. D'altra parte se ogni volta che vuoi scrivere e stampare qualcosa devi aspettare che sia completo o addirittura perfetto... nessuno pubblicherebbe mai niente!
Sto studiando ancora sullo stesso argomento, leggendo (di più) scrivendo (di meno) e, soprattutto, mi rendo conto che è uno scritto in fieri, in divenire o, come direbbero gli inglesi, in progress.
Intanto devo candidamente riconoscere che il primo ad essere sensibile al giudizio altrui sono io stesso, che mi diverto a vedere un collega che mi dice "io non sono il fattorino della società" pur svolgendo, di fatto, queste mansioni, quando io stesso spumo, a volte, dalla rabbia - ebbene si! - nel constatare che alcune delle mie mansioni sarebbero molto meglio svolte da una discreta segretaria. Con tutto il rispetto per le segretarie - ce ne sono tantissime che hanno tantissimo da insegnarmi - ma non è necessaria una laurea a pieni voti, quasi trent'anni di onorato servizio e tutta una serie di studi in filosofia e teologia e diversi libri scritti per sparare fax (o email, in napoletano: e maìl) a destra e a manca per ottenere certificazioni di servizio e poi pretendere che vi si risponda: ebbene le mie ultime due settimane di lavoro sono state occupate prevalentemente da questa attività utile, per carità, ma eccessivamente remunerata dall'azienda (e per me decisamente invecchiante).
Insomma mi piacerebbe che mi piacesse questo mestiere - a Santa Maria sarebbe piaciuto, credo - o, quantomeno, mi piacerebbe trovare di farlo meglio di come lo sto facendo o di farne un altro, se ci sono tutte le dovute premesse.
Alla fine mi rendo conto che quello che mi manca - fra l'altro - è un po' di... semplicità.

Finalmente liberi

domenica 11 maggio 2014

La vittoria del travestito Conchita Wurst all'Eurocontest

Ieri sera mi è capitato di dare un'occhiata all'Eurocontest, manifestazione canora europea. Non l'ho guardato a lungo perché mi sembrava che il livello generale non fosse granché. Tuttavia c'erano anche delle canzoni gradevoli fra le quali, ahimè, non c'era quella della nostra Emma Marrone. Poi a un certo punto è comparsa una vamp... o meglio un uomo travestito da vamp, con una barba piuttosto ben curata, tanto che sembrava dipinta. All'inizio mi sono chiesto che razza di scherzo era, poi ho provato una sensazione di schifo, che non mi ha abbandonato neppure dopo che la canzone era finita.
Oltre al ribrezzo provato - si può dire? - ho notato commenti eccessivamente laudativi, che venivano evidenziati durante la canzone in sovrimpressione, per un brano discreto ma decisamente non irresistibile. Strano, mi sono detto, che sia tanto apprezzato: capisco lo sgomento e il desiderio di essere vicini ad una persona che evidentemente ha problemi e non pochi, ma non mi sembra così bravo.
Stamattina ho scoperto che quel brano ha vinto. Eppure non era il migliore. A me piacevano di più altri brani: quello della spagnola/americana, quello dello svizzero, quello della svedese/simil-Dion. Del tutto innaturale e "pompato", il brano è diventato il migliore? A me non sembra proprio e neppure agli amici con cui vedevamo la manifestazione. Vorrei sapere cosa ne pensate. In particolare trovo del tutto artificiali i commenti twittati tutti positivi. Perché dare tanto spazio immeritato? Ma ci volete lasciare in pace con questi trans, omosessuali, ecc...
Da perseguitati mi pare che stiano passando nel ruolo di persecutori!
Io credo che tanta insistenza, oltretutto immagino pagata a caro prezzo, finisca col produrre senso di noia quando non anche di nausea o di asfissia.
Si parla di "discriminazione di genere".
A me sembra che l'unica ad essere discriminata veramente ora sia solo la famiglia. E in maniera feroce.
C'è qualcuno che la protegge? Mi sembra che sia rimasta solo la Chiesa.
Come si inquadrano gli scandali dei preti pedofili? Ci sono e vanno puniti, ci mancherebbe! Ma sono certamente in proporzione inferiore alla pedofilia esistente al di fuori della Chiesa e quindi è tutto strumentale. Si tratta di una campagna mediatica senza precedenti messa in atto dalle potenti lobby LGBT con l'aiuto della massoneria che ai suoi livelli più alti ha il piano di distruggere la famiglia per distruggere la Chiesa.